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Re: Affondamento Sommergibile HMS URGE
Date: April 18, 2015 05:02PM

La causa della perdita e del ritrovamento del Sommergibile britannico Urge.

Riporto le mie conclusioni, con la speranza di non doverle cambiare.

Il sommergibile Urge, di 540 tons, lasciò Malta all’alba de 27 aprile 1942 per trasferirsi ad Alessandria, percorrendo all’inizio della navigazione il canale di Nord Est di Malta, con rotta 071° da Forte St. Elmo, per poi spingersi al largo. Alla velocità di spostamento di 90 miglia al giorno, doveva arrivare ad Alessandria il 6 maggio, ma ciò non avvenne.

La Sezione Storica dell’Ammiragliato (Historical Section Admiralty) britannico è propensa a credere che l’HMS Urge (capitano di corvetta Edward Philip Tomkinson) sia affondato il giorno 28 su una mina. In quel periodo le motosiluranti tedesche della 3a Flottiglia (tenente di vascello Friedrich Kemnade) svolsero fuori del porto di Malta un’operazione per posare sbarramenti minati. La mancanza sull’isola di dragamine, quasi tutti affondati dalla Luftwaffe, e l’intensità degli attacchi aerei che i velivoli da bombardamento tedeschi del II Fliegerkorps, svolgevano contro gli obiettivi navali, non permisero di aprire in tempo delle rotte sicure e il sommergibile, che non era dotato di un’adeguata apparecchiatura per segnalare la presenza di mine (Mine Detctor Unit), si trovò ad attraversare i nuovi sbarramenti in un canale parzialmente dragato.

Questa logica versione può però essere smentita considerando un altro avvenimento. Nella giornata del 29 aprile, tra le ore 05.20 e le ore 16.10, tra 0520 e il 1610 Alle ore 08.10 del 29 aprile sette aerei italiani Cr 42 della 153a Squadriglia del 3° Gruppo Caccia Terrestre, al comando del tenente pilota Massimo Mancini, effettuarono scorte a piccole unità navali al largo di Ras el Hilal. Alle 08.10 uno di questi velivoli attaccò con due bombe, a 5 miglia a nordest di Ras el Hilal, un sommergibile che stava cannoneggiando il piccolo motoveliero San Giusto partito da Navarino e diretto a Derna, e che riportò soltanto danni di poco conto. Poiché l’Urge nel suo spostamento (calcolato giornalmente in circa 220 miglia, con navigazione diurna occulta e in superficie di notte) non doveva trovarsi a passare a quel giorno all’altezza di Ras el Hilal, la sua perdita ha posto molti dubbi, primo fra tutti quello che, per raggiungere la zona di Ras el Hilal, avrebbe dovuto deviare dalla sua rotta, diretta verso Alessandria di ben 150 miglia, e di navigare a tutta forza in superficie sia di giorno che di notte.

Era questa una possibilità che era esclusa perché il comandante Tomkinson non era autorizzato a farlo, a meno che vi fosse stato un valido motivo. E in effetti il motivo c’era, poiché ho scoperto che l’Urge trasportava un importante carico ritenuto prezioso per il fronte del Nord Africa, in quel momento fermo davanti alla piazzaforte di Tobruk, e costituito da mine tedesche.

Evidentemente, forse per probabile informazione dell'organizzazione crittografica Ultra trasmessa da Londra a un comando britannico (Malta o Alessandria), il sommergibile aveva ricevuto l’ordine di portarsi a tutta velocità a Ras el Hilal, punto focale del traffico tra Bengasi e Derna, per intercettare e affondare il San Giusto che trasportava quell’importante carico di mine, da portare, lungo le coste della Cirenaica, al porto avanzato di Derna. Ciò risulta, inequivocabilmente, dal Verbale della Riunione tenuta, a iniziare dalle ore 12.45 del 1° maggio 1942, presso il Comando Supremo delle Forze Armate italiane.

Che il carico del San Giusto fosse importante lo dimostra, consultando altri verbali delle Riunioni, quanto il suo arrivo fosse visto con preoccupazione, specialmente dai rappresentanti tedeschi, dopo l’attacco di un sommergibile il giorno 29 aprile a Ras el Hilal, comunicato l’indomani, alle 13.00 al Comando Supremo, dall’ammiraglio Arturo Riccardi, Sottosegretario e Capo di Stato Maggiore della Regia Marina.

Proprio per l'importanza del San Giusto é spiegabile l'evidente motivo di assegnarli una forte scorta aerea antisommergibili, che normalmente non avevano i piccoli motovelieri di scarsa importanza. La massima velocità di spostamento in superficie anche di giorno, disposta dal Comandante dell’Urge capitano di corvetta Tomkinson, era pertanto giustificata, essendo quel sommergibile britannico l'unico a poter sperare di concludere l’intercettazione del San Giusto. Il sommergibile britannico più vicino al San Giusto, il Thorn, che operava nella Sirte presso Bengasi, era a circa 200 miglia più a ponente, e anche se fosse stato allertato non poteva arrivare in tempo per intercettare il motoveliero prima che raggiungesse Derna.

Ricordo, infine ,che le intercettazioni e decrittazioni Ultra non venivano diramate, ed é evidente che anche lo spostamento dell’Urge doveva restare segreta, per non divulgarne la fonte.

Nel corso degli anni si è negato da parte britannica, a volte in modo alquanto dibattuto, che la perdita dell’Urge si sia verificata in seguito all’azione di una sezione di Cr 42, i cui piloti riferirono di aver gravemente danneggiato, con due bombe di profondità da 100 chili, di cui era armato ogni aereo, il sommergibile attaccato. All’azione degli aerei italiani assistettero anche tre motozattere tedesche, (MFP. 150, 154 e 156) che si trovavano a passare in quella zona, e il cui personale assistette all’attacco aereo. Quanto al San Giusto proseguendo nella sua navigazione arrivò a Derna alle 16.30 del 30 aprile.

Poiché, secondo la relazione del generale Vittorio Marchesi Comandante della 5a Squadra Aerea (Libia), fatta conoscere da Platon Alexiades, le due bombe sganciate dal Cr. 42 caddero a una cinquantina di metri dal sommergibile, l’attacco fu considerato di esito dubbio, anche se parecchie fonti, compresi Diari Storici, accennano al probabile affondamento dell’unità subacquea. Ma evidentemente le concussioni delle esplosioni delle bombe dovettero essere fatali all’Urge, poiché affondò, e il relitto è stato recentemente ritrovato, nella zona dell’attacco aereo. E’ comunque dimostrato che esplosioni di bombe in prossimità dello scafo possono essere fatali ad un sommergibile in fase di immersione, causando danni al momento irreparabili ai timoni e alle macchine, nonché falle.

Con l’Urge si perse l’intero equipaggio di 32 uomini, inclusi 4 ufficiali, e 11 passeggeri che il sommergibile doveva portare ad Alessandria. Nella sua notevole attività di guerra contro navi italiane, l’Urge aveva colpito con un siluro la corazzata Vittorio Veneto, il 14 dicembre 1941, e affondato l’incrociatore italiano Giovanni dalle Bande Nere, il 1° aprile 1942.

Altra parte importante di questa storia è che dopo una serie di ricerche, durate anni da parte del ricercatore belga Jean-Pierre-Misson, con ripresa d’immagini Sonar a colori a Marsa el Hilal, le possibilità che il relitto di un sommergibile scoperto in quella zona sia quello dell’U sono ormai certe. Il relitto, scoperto nell’agosto 2012, è stato riconosciuto il 2 aprile 2015, studiando le immagini, da un ex ufficiale di Marina in Riserva (Peter D. Hulme) per quello di un sommergibile britannico tipo “U”.

Il relitto dell’HMS Urge si trova nelle coordinate di lat. 32°54’43,3”N, long. 22°11’32,7”E; ossia nella stessa zona in cui, il mattino del 29 aprile 1942, si era verificato l’attacco dei Cr. 42 della 153a Squadriglia del 3° Gruppo Caccia Terrestre. Ciò convalida l’affondamento da parte di aerei italiani, un argomento per cui mi sono sempre battuto, fin dal 1980, assieme a quello sulla precedente perdita dell’HMS Upholder da parte di aerei tedeschi il 14 aprile 1942, respingendo l’idea, tutta britannica, di perdite per causa di mine.

Francesco Mattesini

Roma, 18 aprile 2015

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Subject Written By Posted
Affondamento Sommergibile HMS URGE Francesco Mattesini 04/18/2015 08:48AM
Re: Affondamento Sommergibile HMS URGE Francesco Mattesini 04/18/2015 05:02PM
Re: Affondamento Sommergibile HMS URGE Platon Alexiades 04/19/2015 01:57AM
Re: Affondamento Sommergibile HMS URGE Francesco Mattesini 04/19/2015 06:01AM
Re: Affondamento Sommergibile HMS URGE Platon Alexiades 04/19/2015 02:39PM


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